[Recensione] Romanzi in tre righe

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Felix Fénéon (Paul Signac, olio su tela, 1890)

La formula Fénéon secondo il suo inventore: una riga per l’ambiente, una per la cronaca più o meno nera, una per l’epilogo a sorpresa.

Autore bizzarro e curioso, Félix Fénéon: giornalista, critico letterario, anarchico.

Ha collaborato con le più gradi e famose testate giornalistiche francesi (Le Matìn, Le Fígaro, La Vogue…) e aderì al movimento anarchico nel 1886.

Di origini franco-svizzere, nacque in Italia, a Torino, e durante la sua vita non scrisse neppure un saggio, quindi la sua arrività di critico letterario venne scoperta successivamente (ovvero quando venne pubblicato il saggio “Félix Fènèon ou La Critique”, di Jean Paulham). Un’attività, quella di critico letterario, immensa, misteriosa, geniale e stravagante: fu il primo a scoprire ed analizzare le opere dei più grandi scrittori francesi del XIX secolo: Verlaine, Proust, Joyce, Apollinaire, Rimbaud.

Ma il suo genio non si fermava certo alla letteratura: fu uno degli scopritori di Van Gogh, Gauguin, Maximilien Luce e Cézanne.

b1d84-f25c325a9lix_f25c325a9n25c325a9on_by_vallottonA partire dal 1906 iniziò a curare sul Matin un rubrica denominata “Romanzi in tre righe”, nella quale, quotidianamente, venivano pubblicati dei trafilettí di cronaca della lunghezza massima di tre righe.

Più di mille romanzi hanno visto la luce, e alcuni di questi sono raccolti, in parte, nel piccolo volumetto Adelphi omonimo alla rubrica de Le Matin e fanno di questo libricino un diamante. E come la pietra più preziosa, “Romanzi in tre righe” ha diverse sfaccettuature: è lapidario, caustico, ironico, nero.

Per gli amanti del “sintetico”, del “non detto”, dell’essenziale e per alimentare una sempre implacabile e famelica immaginazione, non posso non consigliarne la lettura.

Di seguito, qualche assaggio:

“A Clichy, un ragazzo piuttosto elegante si è buttato sotto una vettura di piazza, rialzandosi illeso. Un attimo dopo si è fatto investire da un camion, che lo ha ucciso”.

“Baptistine Giraud, nota nei circoli galanti di Grenoble come “Titine”, è stata strangolata nel suo letto. Arrestato un militare, il soldato Gnafron”.

“II riservista Montalbetti detto Gnafron nega nel modo più reciso di aver strangolato Titine Giraud, la bella di Grenoble”.

“Domenica uno sguattero di Nancy, Vital Frerotte, è morto per una sbadataggine. Era appena tornato da Lourdes, definitivamente guarito dalla tubercolosi”.

“Un cadavere a pelo d’acqua, trasportato dalla corrente. L’ha pescato un marinaio di Boulogne. Abito grigio perla, nessun documento, età apparente 65 anni”.

“Ripescato alla diga di Meulan certo Martin personaggio misterioso assai. Sulla fronte, il tatuaggio di una stella”.

 

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In onore di Félix Fénéon è stato istituito nel 1949 il premio Prix Fénéon, con lo scopo primario di rivalutare gli artisti poco conosciuti ma meritevoli di attenzione.

Romanzi in tre righe. Félix Fénéon. Biblioteca minima Adelphi.
Anno 2009. Pag. 58

 

Un pensiero su “[Recensione] Romanzi in tre righe

  1. achedes ha detto:

    non ho letto questo libro, ma me lo comprerò perché queste cose mi piacciono molto.
    Spero ci sia anche quello-tragico- di Hemingway (Vendesi scarpette da neonato mai usate.) e quello di Blake dal titolo “Fantascienza per telepati” (Beh, voi sapete già quello che voglio dire)

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